Tre punti di vista nel mondo dello skiroll: Curti, Sbabo e Rainer, raccontano come vivere lo sport nonostante le avversità

22 Novembre 2020

Il 2020 è stato sicuramente uno degli anni che non dimenticheremo tanto facilmente. Dopo essersi fermato dal 23 febbraio, il mondo sportivo è ripartito a singhiozzo fino a oggi. Nel pieno dei dubbi, gli eventi di prima fascia stanno ripartendo (con non poche difficoltà).

Una disciplina che purtroppo ne ha risentito pesantemente è stata lo skiroll: allenamenti da casa, incertezze sulla stagione e poi l’arrivederci definitivo (italiano) al 2021 per le gare; tutto questo però, non ha fermato il team italiano che, sotto la guida del Direttore Tecnico Rainer, ha portato avanti la stagione con tutti i raduni previsti per preparare le competizioni.

Quanto è stato difficile mantenere alta la motivazione e il tono della squadra?

Abbiamo voluto valutare 3 punti di vista: l’atleta, l’allenatore e il DT. Ecco cosa è emerso.

Luca Curti: essere atleti nonostante le difficoltà

Essere atleta ai tempi della pandemia: quanto è stato difficile lavorare senza perdere di vista obiettivi, motivazione e passione?

“Più che parlare al passato parlerei al presente. Ammetto che non è stato facile riuscire ad avere la costanza e la voglia di allenarmi ogni giorno cosa che purtroppo accade tutt'ora non avendo certezze sul futuro ed arrivando da un lungo periodo senza stimoli. Durante il primo periodo della pandemia, non avendo risposte certe sulla partecipazione alla cdm, gli allenamenti, se pur limitati ad attività al chiuso, non sono stati per nulla pesanti, in quanto ero spinto dalla speranza di poter gareggiare anche solo in tarda stagione.

Ad oggi però, non avendo potuto partecipare a competizioni sportive di qualunque tipo, mi trovo spesso a non avere la testa giusta per affrontare l'allenamento giornaliero. Purtroppo non avere compagni d'allenamento vicini non aiuta di certo ad affrontare il periodo, per questo spero di poter avere presto la possibilità di ritornare a fare allenamenti e gare con i miei compagni.

Per quest'inverno mi sono posto l'obbiettivo di disputare qualche gara di sci d'alpinismo e di fondo per riprendere un po' i ritmi di gara ed abituarmi di nuovo a fare fatica.”

Una stagione senza gare ma non senza lavoro: il team italiano ha portato avanti tutto il programma prestabilito, come se si dovesse disputare la CDM. Come hai vissuto raduni e trasferte pur sapendo che non ci sarebbero state competizioni?

“È stato bello avere avuto la possibilità di trovarci e respirare un po' d'aria di competizione: i tecnici, infatti, hanno organizzato dei test per analizzare il nostro stato di forma e cercare di darci un obbiettivo per tenere duro. I luoghi scelti per i raduni, inoltre, ci hanno permesso di effettuare svariati tipi di allenamento che si avvicinavano ai format di gara.”

Il 25/10 hai disputato l’unica gara di stagione (promozionale)il Trofeo Body Evidence: anche se solo per una giornata, come è stato tornare in gara?

“Direi che è stato prima di tutto faticoso e poi divertente. In gara ho sofferto parecchio il fatto di non riuscire a gestire la fatica e la concentrazione. Sono comunque soddisfatto del mio primo posto avendo battuto atleti di alto livello come Tanel. Sperando che questo lungo periodo di fermo non si faccia troppo sentire sul mio fisico e mente spero di tornare presto a compete con gli atleti delle altre nazioni.”

Emanuele Sbabo: come mantenere alta la motivazione degli atleti in tempi di emergenza

Essere allenatore in tempi difficili come durante una pandemia, cosa significa dal punto di vista organizzativo, morale e lavorativo per un allenatore?

“Sicuramente quest’anno la parola facile è sparita dal nostro dizionario, lo sforzo organizzativo è stato enorme, soprattutto per il DT Michel Rainer che ringrazio tantissimo e che ha portato avanti tutta la squadra con grande passione. Dal punto di vista morale e lavorativo, nonostante tutte le varie limitazione tra mascherine e distanziamento i ragazzi si sono adeguati bene e siamo riusciti comunque a lavorare bene. Dal punto di vista morale purtroppo gli atleti si son piano piano resi conto che la stagione non sarebbe mai partita, e abbiamo deciso di reagire in maniera proattiva lavorando sulle lacune, per poterle colmare il più possibile. Abbiamo mantenuto i propositi di aumentare raduni e contingente atleti, abbiamo aumentato i ragazzi della categoria Juniores per avere maggiori ricambi e durante i raduni abbiamo lavorato sia per mantenere qualità sia con simulazioni di gara favorendo il confronto fra tutti gli atleti.”

Come avete fatto tu e Solange a mantenere alte le motivazioni degli atleti, nonostante le avversità e sapendo che la stagione competitiva non si sarebbe disputata?

“Se durante il primo raduno ad Anterselva abbiamo decisi di non stressare troppo i ragazzi ma di farli riabituare tra di loro, dal secondo raduno in poi abbiamo optato per effettuare simulazioni di gara con almeno due format per allenamento. Nell’arco dei vari raduni abbiamo simulato tutti i format di gara previsti per le competizioni. I ragazzi si son sentiti molto stimolati a far bene e li abbiamo visti molto attivi. Oltre a questo, con il fisioterapista Antonio Giulio Ruggero abbiamo impostato un lavoro di Core Stability e stretching che spesso viene sottovalutato ma di fatto è molto importante per la mobilità.”

Dal punto di vista tecnico, cosa hai imparato dall’organizzazione complessa dettata dal covid? Quanto è difficile gestire atleti e tabelle di allenamento nell’incertezza?

“Sicuramente è stato un anno che ci ha messo a dura prova. Una cosa che sicuramente abbiamo tenuto in considerazione è ci siamo trovati con tutto lo sport italiano che si è fermato, ci siamo resi conto di quanto lo sport sia importante (soprattutto dopo le chiusure di palestre e centri di allenamento) ma che tuttavia è stato messo in ginocchio. Proprio da qui, è scaturita una riflessione su quanto sia importante NON risparmiarsi mai: dopo aver perso un mese di stagione invernale, abbiamo perso tutta la stagione estiva, e ora speriamo in quella 2020/2021. È davvero fondamentale non risparmiarsi mai, insistere, cercare di migliorarsi quotidianamente e non rimandare niente. Bisogna cercare di essere sempre competitivi, perché tutti quanti si impegnano per cercare di arrivare in alto ed è necessario mettere tutto quello che si ha in pista. Spero che i ragazzi abbiano capito che “ogni lasciata è persa”, per questo dico di non risparmiarsi. Noi comunque siamo pronti per il 2021, anche in previsione dei mondiali in Russia. E speriamo in bene!”

Michel Rainer: coordinare e organizzare il futuro di un team senza avere certezze

Dopo l’interruzione della stagione del fondo, l’iniziale totale incertezza su ciò che sarebbe stata la stagione dello skiroll ha messo tutti voi in difficoltà. Come sei riuscito a impostare il lavoro di tutto il tuo team e portarlo avanti tutta la stagione?

“Innanzitutto grazie alla fiducia della Federazione e del Presidente Roda siamo riusciti a programmare 5 raduni in località differenti distribuite al nord d'Italia per garantire e mantenere l'attività dello skiroll sia dal punto di vista tecnico e sia dal punto di vista della promozione e visibilità social/comunicativa/mediatica”

Posticipi, annullamenti, cancellazioni… e poi lo stop definitivo da parte della federazione che ha impedito la partecipazione alle poche tappe di Coppa. Per chi come te coordina tutto il movimento, quanto è difficile organizzare, motivare, lavorare per non perdere i progressi fatti?

“Un buon leader o capo squadra deve essere in grado di reagire immediatamente a tutte le situazioni di incertezza per assicurare e trasmettere fiducia e serenità ai propri collaboratori e atleti. Abbiamo reagito programmato raduni di circa 7 giorni con test simulazione gare con vari format e tecniche. Abbiamo deciso di spostare la motivazione e obiettivi, anziché finalizzati alle sole gare al miglioramento delle debolezze e lacune tecniche che abbiamo e del gesto tecnico. Lo abbiamo preso come anno di transizione, per lavorare in tal senso e per ritornare al 2021 più forti di prima. Obiettivo: vincere la classifica per Nazioni, siamo partiti 3 nel 2018, poi 2 nel 2019.”

Sappiamo che fai parte della Direzione Agonistica del fondo italiano: cosa ti auguri per questa stagione di competizioni invernali? Torneremo allo sport pre-covid?

“Speriamo di poter gareggiare tenuto conto del fatto che è da marzo del 2020 che non si fanno gare. Dico speriamo, perché la Federazione al momento dà la possibilità agli organizzatori di organizzare gare secondo protocolli FISI ed alcune categorie di atleti di parteciparvi, ma il problema è trovare organizzatori che ottengano le autorizzazioni sanitarie (disponibilità medico e ambulanza per prestare servizio ad una gara) e/o ordinanze locali e provinciali regionali a disputare l'evento.”

  • MD - FISI Comitato provinciale di Bergamo