Biathlon: grande Italia nella staffetta, ma la medaglia sfuma all’ultima frazione

16 Febbraio 2022

Ce la siamo giocata sino al terzultimo tiro dell’ultimo poligono. Lisa Vittozzi, Dorothea Wierer, Samuela Comola e Federica Sanfilippo A un certo punto sono state in corsa anche per l’oro, poi hanno battagliato per l’argento e il bronzo. Sì, poteva essere una medaglia storica nella staffetta femminile di biathlon, invece chiudiamo al quinto posto, dietro a Svezia, Russia, Germania e Norvegia, con tanto amaro in bocca ma con la consapevolezza di essere stati al passo delle grandi potenze della disciplina.

Lisa Vittozzi, 27 anni, bellunese di Sappada, carabiniera, già bronzo quattro anni fa a PyeongChang nella staffetta mista; Doro Wierer, 31 anni, altoatesina di Rasun di Sotto, finanziera, bronzo qui nella sprint, ma anche a Sochi 2014 e PyeongChang 2018 nella staffetta mista; Samuela Comola, 23 anni, valdostana dell’Esercito, debuttante ai Giochi; Federica Sanfilippo, 31 anni, altoatesina di Vipiteno, poliziotta, alla seconda Olimpiade. Sono le protagoniste di questo risultato comunque prestigioso, la sintesi di un movimento che nell’occasione più importante dell’anno ha dato un calcio alle tante critiche piovute addosso a tutto il settore. E’ stata azzeccata la scelta dei tecnici azzurri di schierare le due punte Vittozzi e Wierer nelle frazioni d’apertura. Lisa Vittozzi, in crisi nelle gare individuali, ha fornito un’altra prova magistrale al lancio, passando il testimone a Dorothea insieme a Germania e Svezia. Poi la numero uno azzurra ha staccato tedesche e scandinave, subendo per la rimonta della Russia, alla quale ha ceduto 10” al cambio di testimone con Samuela Comola, che è stata impeccabile nella sua frazione, chiudendo a soli 7”4 dalla Svezia.

  • Gazzetta.it