Capolavoro Gut in superG. Male le azzurre: Brignone settima, Curtoni decima

11 Febbraio 2022

La ticinese d’oro con una gara perfetta, sul podio Puchner e Gisin. Niente da fare per le azzurre che partivano da favorite

Il superG più atteso del quadriennio, la gara in cui l’Italia avrebbe dovuto portare a casa una medaglia sicura dopo aver vinto sei gare su sette in Coppa del Mondo, si risolve in una batosta. La migliore è Federica Brignone, alla fine settima a 66 centesimi dall’oro di Lara Gut Behrami. L’argento va all’austriaca Mirjam Puchner, a 22/100 dalla svizzera, mentre bronzo è l’altra elvetica Michelle Gisin, a 30/100 dalla connazionale. Elena Curtoni, vincitrice quest’anno a Cortina, ha chiuso decima a 90/100; Marta Bassino diciassettesima a 1”57, Francesca Marsaglia ventiduesima a 2”10. La ceca Ester Ledecka, campionessa olimpica in carica e reduce dall’oro nel gigante parallelo di snowboard, questa volta ha chiuso quinta. La pista di Yanqing era un’incognita per tutte le atlete, visto che non è stata fatta alcuna gara pre-olimpica e che, a differenza degli uomini che avevano avuto a disposizione le prove della discesa, non c’era stata alcuna possibilità di provarla. Alla fine si è rivelata poco tecnica, in cui era fondamentale far correre gli sci. Dopo il bronzo in gigante, Lara Gut-Behrami ha fatto la differenza soprattutto nella parte centrale, dove ha tenuto linee molto dirette.

TROPPO FACILE

Non perderti le Newsletter di Gazzetta

Così Federica Brignone: “Se potessi tornare su, non saprei cosa fare di diverso. Oggi non mi sono fatta sopraffare dalla pressione, non ho frenato in una sola curva, ho fatto i dossi dritti, ho azzeccato le linee, ho fatto le cose giuste. Semplicemente non era abbastanza. Forse la curva di ingresso dell’ultimo pianettino poteva venirmi meglio se cerchiamo un pelo nell’uovo, ma ho fatto ciò che avevo in testa di fare. Non sono la più brava in queste condizioni. Lo sono stata tutto l’inverno in tante cose, ma questa davvero era una pista elementare, un tracciato elementare, non c’era una difficoltà. Se me la fossi fatta sotto e avessi frenato sarebbe stato peggio, invece oggi io ci ho provato, sono soddisfatta della mia prestazione. Ho fatto quello che potevo fare e di questo sono orgogliosa. Già la pista di PyeongChang era banale, questa lo è ancora di più. Avremmo almeno potuto partire dallo start dei maschi, ce lo meritavamo. Contromisure verso la combinata? Non ce ne sono. Intanto mi devo qualificare per la discesa, questo è il primo obiettivo”.

 

  • Gazzetta.it